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Massimiliano Pratelli
Massimiliano Pratelli Massimiliano Pratelli

Massimiliano Pratelli

Ho una gran fortuna: sono curioso. Quella curiosità tipica dei bambini, che va seguita, assecondata e alimentata; perché quella, prima o poi, diventa passione. Questa, insieme all'umiltà porta sempre la consapevolezza di aver raggiunto risultati positivi.

Mi sono laureato nel 2003, a Pisa, alla facoltà di ingegneria civile e mi sono specializzato in strutture, con la tesi “Ponti provvisori: studio di una nuova tipologia” con il prof. Stefano Caramelli. Per la tesi, vinco il premio ACAI, associazione costruttori acciaio italiani nell’anno 2004.

Non mi piacciono i "campioni del mondo". Così definisco quelle persone (non solo colleghi) la cui soluzione a un problema è la migliore perché "te lo dico io... fidati!", senza una spiegazione o un confronto. Quando la spiegazione tentano di dartela... "mi sono laureato con 110 e lode", e secondo loro il discorso si chiude li.

A me piace il confronto: le "figure di merda" - perdonate il linguaggio - non fanno piacere, ma aiutano, moltissimo! Sono vitali. "Chi fa, falla" ed è normale per chi lavora e cresce.

Se non ci fossero gli errori non ci sarebbe "esperienza", nella sua definizione, cioè conoscenza acquisita con il contatto in un determinato settore della realtà.

Le mie esperienze professionali

Durante gli studi ho parallelamente assecondato la voglia di imparare ad usare software e PC. "Impara l'arte e mettila da parte", diceva mio padre. Disegnavo per altri professionisti, prima con la "china", poi con il CAD, organizzando corsi di AutoCAD, di Excel, Word e Access. Così guadagnavo per acquistare componenti del PC (che assemblavo da solo) e vari software. Prima di laurearmi, a partire dall'anno 2000 avevo già la partita iva come grafico. Mi ero comprato Autodesk VIZ 2005 e poi il motore di rendering Final Render.

Nel 2003, una settimana dopo la laurea, inizio a lavorare per Vega Srl di Luca con l'ing. Livio Radini, occupandomi di progettazione di infrastrutture. Cavalcavia, opere di sostegno, contenimento e altri altri lavori di Geotecnica oltre che di edilizia.

Alla fine del 2004 arrivo a Livorno presso lo Studio di Ingegneria delle strutture iniziando a collaborare con l'ing. Andrea Cecconi, con l'ing. Fabrizio Ristori e con l'ing. Sandro Pustorino.

Qui, dove la passione è contagiosa, mi sono occupato prevalentemente di edilizia civile, di progettazione e calcolo di strutture metalliche e cemento armato. Grazie a loro ho partecipato a progetti importanti come:

Nel 2007 ho deciso di provare a camminare da solo.

Mi considero un progettista di strutture con "la fissa del dettaglio". Non mi piace considerare un lavoro come qualcosa che è già stato fatto, non condivido la frase "non c'è niente da inventare". Quello dello "strutturista" è un mestiere creativo. Tra le molte soluzioni a un problema, ce n'è una sicuramente più bella ed elegante di un'altra.

Operativamente mi considero esperto (mai abbastanza) conoscitore del pacchetto Office con cui personalizzo i file mediante programmazione Visual Basic. Utilizzo fogli di Excel, per eseguire calcoli e verifiche di elementi strutturali. In particolare, utilizzo Access ed Excel per i controlli numerici dei software che utilizzo e per il calcolo delle fondazioni. Mi piace lavorare con SAP2000, ma utilizzo anche software specifici per la geotecnica come quelli di GeoStru Software e CDM Dolmen.

Ho imparato a utilizzare l'HTML, CSS e il framework Bootstrap, la programmazione web basate su ASP e database Access.

Mi piace lavorare con Sketchup, anche per la progettazione strutturale, un software che ritengo eccezionale per com'è stato ideato.

Mi sono appassionato al controllo di gestione nelle piccole imprese e nei piccoli studi tecnici, ho creato, in collaborazione con VEGA Engineering Srl, l’applicazione web GesCO.

Massimiliano Pratelli... a caso

Mi piace la musica, mi piace la chitarra elettrica e i suoni "pesanti", quelli delle Ibanez a sette corde o i suoni glam degli anni 80. Già, siccome sono un razionale, calmo e pacifico di natura, da qualche parte devo sfogare un po' di energia.

Sono sempre stato attratto dalle arti visive, in particolare dalla fotografia. Nel 1994 mi sono iscritto ad uno dei fotoclub più importanti d'Italia, il "3C Cinefotoclub Cascina Silvio Barsotti". Nello sport non ho mai avuto grinta. Quella necessaria per la competizione fisica. Ma lo sport mi piaceva e molto direi. Allora perché non nascondersi dietro a una Nikon? Negli anni la passione e l'ambizione mi hanno portato a cercare livelli sempre più alti di confronto. Mi sono sempre chiesto come lavoravano i professionisti, quelli che vedevo in televisione dietro ai cartelloni pubblicitari.

Sapevo di avere del buon materiale in mano, avevo vinto qualche concorso fotografico amatoriale, quindi mi sono detto: perchè non farlo vedere ai migliori? Al massimo, nella peggiore delle ipotesi, mi diranno che "fa schifo", mica mi picchieranno? Che ho da perdere?

Così ho fatto. Era il 2006, mi piaceva il Rugby e mi dicevano che il numero uno era Daniele Resini. L'ho contattato e sono andato da lui, a Venezia. Adesso siamo amici, abbiamo creato FOTOSPORTIT lavorando per la Federazione Italiana Rugby. Ho seguito molti Sei Nazioni, due mondiali e innumerevoli partite tra campionato e coppe europee. Ho lavorato per diverse agenzie anglosassoni tra cui la irlandese SportsFile. Ho pubblicato foto sui maggiori quotidiani sportivi non solo nazionali.